Teatro San Domenico

RASSEGNA MUSICHE IN ABSIDE 2024

PROGETTO DUSE 2024 in occasione del centenario della morte

Ritratto di Eleonora Duse tra le note della sua epoca
di MARIA LETIZIA COMPATANGELO
con PAMELA VILLORESI voce recitante
MARCO SCOLASTRA pianoforte

PRODUZIONE “LAGAZZALADRA” EVA POGANY

Eleonora Duse: un mito del teatro, un esempio di coraggio, una passionaria innamorata della libertà.
Formatasi con l’anima e l’arte in generale, ma soprattutto attraverso la musica.
Ed io, attrice, cavalla selvatica della scena che sempre ha mal sopportato morsi e briglie, come
posso non sentirmi in debito, come non amarla?
Questo recital è per me un modo di sdebitarmi un po’ con lei, un’occasione (attraverso il bel testo di
Maria Letizia Compatangelo) di far conoscere una grande donna e artista italiana, e tanta musica
della sua epoca che abbiamo, erroneamente, dimenticato troppo presto, ma che potremo finalmente
riascoltare grazie alla maestria e alla sensibilità di Marco Scolastra.
Pamela Villoresi
«L’entusiasmo venne più tardi; venne dopo il secondo atto, quando ella sciolse le delicate e
profonde musiche della sua anima e della sua voce». Così il più autorevole critico teatrale italiano
del primo novecento, Renato Simoni, scrive sul «Corriere della Sera» di Eleonora Duse nel 1921,
ma Simoni non è il solo a ricorrere alla musica come metafora della rivoluzione che la Duse,
universalmente riconosciuta come l’iniziatrice della recitazione moderna, ha portato sulle scene del
teatro mondiale.
Questo spettacolo – grazie alla recitazione di una nostra grande interprete, Pamela Villoresi, e alle
musiche suonate da Marco Scolastra – vuole ripercorrere il lungo viaggio di Eleonora sulle vie del
teatro e del mondo, in un dialogo appassionato tra recitazione e musica che ci restituisca l’atmosfera
e il senso della vera storia di Eleonora Duse, una storia ricchissima (molto oltre il rapporto con
D’Annunzio, di cui si parla solitamente), piena di luci e ombre capaci di avvincere e sorprendere il
pubblico. Una storia che racconta il teatro e il cinema mondiali tra otto e novecento e che attraversa
la società italiana, con i suoi più grandi protagonisti, dall’Unità d’Italia al fascismo.
Il suo stile di recitazione così scarno, intenso, sensuale, denso di pause, fortemente emozionale, era
quasi una partitura musicale che penetrava i personaggi per renderli al pubblico in una creazione
d’arte in comunione con esso, servendosi di tutto il corpo, del gesto come della parola e dello
sguardo. «Le parole sono foderate – diceva Eleonora – bisogna scovarne il senso profondo, quello
che sta sotto». Donna indipendente e coraggiosa, artista generosa e esigente, Eleonora Duse fu una
pioniera in molti campi dell’arte e della vita. Grande amica di Matilde Serao, di Ellen Terry, di
Isadora Duncan e Gordon Craig, era un’intellettuale curiosa di ogni forma d’arte e la sua storia si
intreccia più volte con la storia della musica: dalle melodie di Napoli, città che vide nel 1878 la
nascita della sua stella nel firmamento dell’arte, al melodramma di Verdi, Mascagni e Puccini – che
lei visse attraverso l’amore per Boito, l’amicizia con Giacosa e il rapporto di capocomica con Verga,
di cui interpretò La lupa – , all’impressionismo francese a cavallo tra i due secoli, sullo sfondo del
rapporto di amore e rivalità con la grande Sarah Bernhardt, ai compositori russi, che conobbe nelle
sue ripetute e trionfali tournée, sino alle note di Rhapsody in blue, che il 12 febbraio 1924 dalla
Aeolian Hall di New York stupirono l’America e il mondo intero, proprio mentre Eleonora era lì,
negli Stati Uniti, per la sua ultima trionfale tournée.
Maria Letizia Compatangelo
Eleonora Duse era intrisa di musica.
Le musiche pianistiche scelte per questo spettacolo sono quelle da lei amate e amate dai grandi
personaggi che ha frequentato: Ludwig van Beethoven (la cui maschera in gesso l’attrice portava
con sé nelle sue tournées); Fryderyk Chopin (di cui la Duse custodiva ben due epistolari); Richard
Wagner (insieme a Beethoven l’altro grande amore musicale di Eleonora); Gioachino Rossini (il cui
“tocco di piano” le metteva il buon umore); Sergej Prokof’ev (con brani da Romeo e Giulietta); gli
americani Scott Joplin e George Gershwin (la Duse morì a Pittsburgh nel 1924); Costantino De
Crescenzo (con la struggente Prima carezza); Edvard Grieg (norvegese come l’amatissimo Ibsen);
Arrigo Boito (amante segreto di Eleonora); Giuseppe Verdi… immancabile!
Marco Scolastra

testo MARIA LETIZIA COMPATANGELO
musica

ROSSINI: Assez de memento: dansons
DE CRESCENZO: Prima carezza
PROKO’EV: Capuleti e Montecchi da Romeo e Giulietta
CHOPIN: Lento con gran espressione
MARIO-PARENTE: Dduie paravise
COTTRAU: Fenesta vascia
SATIE: La Diva de l’Empire
WAGNER/LISZT: Il sogno di Elsa da Lohengrin
BEETHOVEN: Adagio dalla Sonata op. 13
JOPLIN: Original Rags
BOITO: L’altra notte in fondo al mar
WAGNER/LISZT: Marcia solenne al Santo Graal da Parsifal
GRIEG: Takk
GERSHWIN: Rapsodia in blu (finale)
CAGE: Ophelia

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